Kaos + Kino, (Leoncavallo) RESISTE, Milano 1990

 

E così, il governo di mezze seghe che ci troviamo ha dato il contentino ai suoi sottoposti della destra milanese (quindi quarti di seghe al massimo, che alla mezza non ci arrivano).
Il 21 agosto 2025 il Leoncavallo viene nuovamente sgomberato.
La prima volta era successo in un altro agosto, quello del 1989.
Dopo lo sgombero venne in gran parte abbattuto a ruspe, ma sulle macerie venne rioccupato e parzialmente ricostruito.
A questo si riferisce il RESISTE che campeggiava su questo muro, nel cortile del vecchio Leoncavallo.
La particolarità, essendo nei primi anni 90, era che veniva fatto a quattro mani da due writers che venivano da ambiti molto differenti.
Kaos dal writing con MCA, il rap con i Radical Stuff, l'HipHop del Muretto.
Kino dalle murate di movimento e le scritte Aut.Op., alle pezzate LHP, Lion Horse Posse e le altre posse dei centri sociali.
Il Devil Commie di Kino che va in culo agli sbirri a pugno chiuso su un lato.
Il puppet di KaosOne che, in culo agli sbirri (part2), ci va con una bottiglietta fiammeggiante.
Sotto spuntano anche le tag di alcuni (allora) regaz di Aspro Plaza: Yndy, Spine, Strike, i primi che noto.
RESISTE: alla fine il Leoncavallo ha dato spazio sui muri e sul palco, e microfono a tantissimi, pure a chi non ne condivideva la linea politica.
RESISTE: qualcuno dovrebbe fare un conteggio di tutte le bands e musicisti passati su quei palchi... dal rock ai cantautori anni 70, alle bands punk, hardcore, reggae e metal anni 80, dalle posse anni 90 e buona parte del rap e Hip Hop golden age alla nuova scuola degli anni 2000, senza dimenticare techno e rave, DnB e simili.
RESISTE: fumetti, grafica, libri. Ci sono almeno una decina di case editrici aperte da gente cresciuta tra quei muri, oltre a diversi scrittori più o meno affermati.
RESISTE: Teatro. Cinema. I Vini di Veronelli, La Terra Trema, Semina e Raccolto. E molto, molto altro.
Un incubatore di arte e cultura che ha lasciato spazio a chiunque avesse qualcosa da dire.
Molta della cultura, musica e arte milanese è passata di qui e ha segnato la città più di quanto la stessa Milano ne sia cosciente.
E chi ha voluto lo sgombero, quella manciata di grigi impiegatini della politica stile supermegaditta fantozziana, tutta manovrine, vigliaccheria e piccolezze, andata in processione a Roma dal ministro, a pietire lo sgomberino con un paio di settimane di anticipo sullo sfratto, che ha mai fatto per Milano, oltre a occupare qualche poltrona?
Beh, una beata minchia.
I loro nomi saranno presto dimenticati, mentre quello che è uscito dal Leoncavallo RESISTE.

(foto: Teck)

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