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Bulk 25 anni

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25 anni, un quarto di secolo, da quando è stato occupato i Deposito BULK. Delle pezze al Bulk e nei dintorni ne ho già parlato . Rispetto ad altri C.S. milanesi, come Leoncavallo e Cox18 che avevano visto le prime cose di writing milanese, il Bulk era frequentato regolarmente da diversi writers, tanto da ospitare il ToraBora, che fu anche uno dei primi posti in uno squat a vendere bonze, quando negozi di spray decenti li potevi contare sulle dita di un falegname distratto. Che fosse una casa, una meta o un punto di passaggio per molti, nei tour di bombing notturno, era (e in parte è ancora) testimoniato da quello che trovi sui muri dei dintorni. Molte delle cose in foto erano sul dopolavoro ENEL che non esiste più, sostituito da un condominio nei più noiosi toni di grigio che le cartelle colori possono consentire, altre sul muro di Via Bramante che scomparirà tra qualche tempo, altre sui muri delle viette dei dintorni. Qui un paio di foto del cortile davanti a Tora Bora poco prima dell...

La prima mostra di street art in Italia: Leoncavallo 2003

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Cominciamo subito con un titolo arrogante il giusto. No, non fu la prima mostra, c'erano stati diversi Illegal Art Show in giro per le strade milanesi, prima. C'era stata la tela collettiva al Bulk nel 2002 e una cosa allo Spazio Xpò se non ricordo male. Ci sarebbe stata Arte Impropria qualche mese dopo. Ma da questa mostra e dalle altre dell'HIU passarono 15.000 persone in 3 giorni La mostra-performance-quelcheè fu organizzata da Pao e faceva parte dell'HIU del 2003. L'HIU (Happening Internazionale Underground) era un festival dedicato a tutto quello che era fumetto/grafica/arte underground, organizzato per 10 anni da Teatro, me e i soci della Whip/S13 tra il 1993 e il 2003. Nell'ultima edizione, quella del 16-17-18 maggio 2003, tra fumetti, poster, kustom art, calligrafia ribelle e altro venne organizzata anche questa cosa chiamata "Lavori in Corsa: Street art dagli '80 a oggi". Sui muri c'erano cose di Abbominevole, Bo130, Dade, Lemeri, L...

Street art before it was kool (1 di 3)

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  Questa volta niente lettere. Anzi, buttiamo il sasso nello stagno. Gli street artist hanno rotto il cazzo. Muri conquistati a forza di bombing coperti da stronzi con i posterini fatti a casa e attaccati con la coccoina. Muralisti stritartisti che prestano la loro opera ai paladini del decoro, e per alzare quattro spicci coprono evoluzioni o involuzioni delle lettere. Poi frignano quando il loro bellissimo murales viene giustamente coperto da un softie tirato lì. Non è sempre stato così. Ci sono stati anni in cui guerrieri dell'alfabeto e gli artisti senza cornici condividevano spazi, superfici e, sopratutto attitudine. A Milano, per quello che ho visto io, si tratta degli anni dalla fine degli anni 90 al 2005. Prima con "street art bombing" individuali, poi con gli Illegal Art Show e le mostre/happening più "organizzate". Tutto questo finisce con la mostra al PAC. La street art non è più cosa di pochi, finisce in televisione e sui giornali. Banksy all...