SHOWS: Minnie's - Los Cinghios - De Crew = Stazione Centrale, Milano, 20 - 01 - 2002
Skaters: pochi, qualcuno bravo, altri meno. Notevoli alcuni tentativi di autoevirazione tramite atterraggio su spigoli con le "parti molli".
Impianto audio: terrificante. Volume bassissimo con continue richieste da parte dei vigili di abbassare il volume (per non disturbare i tossici della piazza?). a un certo punto l'eco aveva un volume più alto dell'impianto. Notevole inoltre la radio che l'impianto stesso captava e che era udibile tra un pezzo e l'altro, mixando accaci e dance tunz tunz.
Palco: ricavato da un cubo + 2 rampe da skate. tolto lo spazio per le casse rimaneva ai gruppi giusto lo spazio per limonarsi a vicenda.
Minnie's: accaci, sudore, facce paonazze, manici di chitarra che sbattevano contro le aste dei microfoni. La Bulk HC Brigade riempiva le prime file, prodiga di cori.
Los Cinghios: Purtroppo l'impianto non ha permesso di recepire al meglio la loro tecnica cristallina, fatta di interminabili guitar solos e melodie marechiaro e mozzarella. Il bassista adopera lo skate meglio del basso. Decisamente meglio. Forse conosce la teoria quantica meglio di come suona. Ma gli voglio bene lo stesso e lo perdono. Quando si ricordava di non appoggiare il palmo della mano sulle corde si riusciva anche a sentire qualcosa. Il cantante riusciva a essere più statico di Joey Ramone. Intendo Joey ora.
De Crew: Nonostante il loro look attuale li faccia assomigliare sempre di più a una tribù di Ewoks passati al lato oscuro della forza (bantaloni bracaloni neri, felpe nere e cappuccio tirato su) hanno dato sfoggio di classe e potenza. Ciccio, data la stazza imponente e il vestiario ha cominciato a sudare al terzo accordo e a sbuffare al ritornello. E non ha più smesso. A fine concerto c'era una pozzanghera di sudore che ricordava il Vajont.
Pubblico: un centinaio di facce conosciute o meno da Milano e hinterland, manciate di altri passanti perplessi. Dominavano su tutti la "Barboni Della Centrale" crew che si è impadronita del sottopalco a forza di windmill, gomiti sanguinanti e ascelle pezzate.
Forze dell'ordine: alcuni vigili, di cui uno che ha fulminato con una occhiata Checco DC dopo una battutta di spirito dal palco, riuscendo ad essere il primo vigile che ferma un "disturbo della quiete pubblica" con la sola forza dello sguardo. Un digos, essendo totalmente inutile, cercava di darsi un tono parlando al cellulare.
Skaters: pochi, qualcuno bravo, altri meno. Notevoli alcuni tentativi di autoevirazione tramite atterraggio su spigoli con le "parti molli".
Impianto audio: terrificante. Volume bassissimo con continue richieste da parte dei vigili di abbassare il volume (per non disturbare i tossici della piazza?). a un certo punto l'eco aveva un volume più alto dell'impianto. Notevole inoltre la radio che l'impianto stesso captava e che era udibile tra un pezzo e l'altro, mixando accaci e dance tunz tunz.
Palco: ricavato da un cubo + 2 rampe da skate. tolto lo spazio per le casse rimaneva ai gruppi giusto lo spazio per limonarsi a vicenda.
Minnie's: accaci, sudore, facce paonazze, manici di chitarra che sbattevano contro le aste dei microfoni. La Bulk HC Brigade riempiva le prime file, prodiga di cori.
Los Cinghios: Purtroppo l'impianto non ha permesso di recepire al meglio la loro tecnica cristallina, fatta di interminabili guitar solos e melodie marechiaro e mozzarella. Il bassista adopera lo skate meglio del basso. Decisamente meglio. Forse conosce la teoria quantica meglio di come suona. Ma gli voglio bene lo stesso e lo perdono. Quando si ricordava di non appoggiare il palmo della mano sulle corde si riusciva anche a sentire qualcosa. Il cantante riusciva a essere più statico di Joey Ramone. Intendo Joey ora.
De Crew: Nonostante il loro look attuale li faccia assomigliare sempre di più a una tribù di Ewoks passati al lato oscuro della forza (bantaloni bracaloni neri, felpe nere e cappuccio tirato su) hanno dato sfoggio di classe e potenza. Ciccio, data la stazza imponente e il vestiario ha cominciato a sudare al terzo accordo e a sbuffare al ritornello. E non ha più smesso. A fine concerto c'era una pozzanghera di sudore che ricordava il Vajont.
Pubblico: un centinaio di facce conosciute o meno da Milano e hinterland, manciate di altri passanti perplessi. Dominavano su tutti la "Barboni Della Centrale" crew che si è impadronita del sottopalco a forza di windmill, gomiti sanguinanti e ascelle pezzate.
Forze dell'ordine: alcuni vigili, di cui uno che ha fulminato con una occhiata Checco DC dopo una battutta di spirito dal palco, riuscendo ad essere il primo vigile che ferma un "disturbo della quiete pubblica" con la sola forza dello sguardo. Un digos, essendo totalmente inutile, cercava di darsi un tono parlando al cellulare.
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