"Vieni a vedere i Crash Box stasera"?
Questo il succo dell'sms che mi ha mandato Bicio ieri sera, più o meno la stessa frase che mi disse nella medesima occasione nell'inverno del 1985.
Solo che allora i Crash Box suonavano al Virus di viale Piave con gli Indigesti.
Solo che allora, per dirmelo, non mi mandò un sms ma mi chiamò con un telefono, di quelli con la rotella invece dei pulsanti.
E andiamoci, và. Andiamo a vedere sti cazzo di Crash Box.
La Monica finirà di lavorare tardi, se resto a casa finisce che passo quattro ore a correre con Need for Speed. Che, in quanto a paragoni con il 1985, è assai meglio di Pong.
Il dubbio è se la serata sarà divertente o di imbarazzante tristezza.
Improvvisamente mi è passata la voglia di fare un report del concerto.
Accontentatevi degli highlights (se si scrive così).
I Crash Box:
Maniglia.
Sudava come un facocero. Mi ha detto di aver fumato solo due sigarette durante il giorno per non perdere la voce. Nonostante ciò dopo mezzora aveva la voce roca come Maurizia Paradiso. Meno male per lui che il concerto è durato mezzora. Durante il concerto aveva un cappello da capostazione bielorusso.
Mauro.
al suo primo concerto come batteraio dei CB. Per rassicurarlo gli ho detto che, se fa ancora almeno un concerto con Maniglia, tra i batteristi più longevi dei Crash Box sarà gia a metà classifica.
Giulio.
la classe chitarristica c'è ancora, ma la chitarra a V appoggiata su una pancetta strabordante è uno spettacolo al limite degli atti osceni in pubblica via. La chitarra a V può essere suonata solo da metallari anoressici con capelli lunghi, è un dato di fatto acclarato.
Luca.
Non ho potuto vederlo durante il concerto perchè coperto dalla cresta di un punk ventenne. era lui? non era lui? mah.
Il gruppo di spalla:
Boh. Ero fuori a cazzeggiare.
Il locale:
il Garage è un discreto locale. Vabbè, alcuni dei soci sono amici per cui non sono credibile.
Però il soffitto è assurdamente basso e il palco, va da sè, troppo basso. E io che sono alto un metro e una scoreggia non vedo un emerito cazzo.
Fate un palco più alto e i gruppi suonino in ginocchio.
Il pubblico:
- Quarantenni.
tra gli ultraquarantenni presenti che andavano ai vari Virus era un forire di pancette e panzone da birra (con netta prevalenza tra quelli di vecchia tendenza Oi!), calvizie incipienti e ciuffi di capelli grigi. La mancanza tra il pubblico di anziani punx crassiani è stata comunque foriera di motti di scherno d'incommentabile rudezza.
- Trentenni.
Mayo è arrivato con la barba. Uno spettacolo imbarazzante. Sembrava la comparsa di un film neorealista polacco, di quelli dove i due protagonisti in primo piano parlano tra di loro e lui, sullo sfondo, attraversa un incrocio di Cracovia.
Il Depla aveva una barbetta come il mio professore di disegno tecnico del liceo.
Oddone stava sul palco a fare foto, sembrava contento e non ho avuto cuore di dirgli che una reunion dei Sottopressione mi sembra un'idea tristissima. Fai come Maniglia. Aspetta almeno altri 10 anni.
- Ventenni.
C'era un giovane punk con la cresta alta una trentina di centimetri. Corrado sarà contento. Finalmente qualcuno ha spolverato il soffitto del locale.
Io:
Dopo 23 anni ho pogato di nuovo a un concerto dei Crash Box. Con venticinque chili in più e troppe sigarette per troppi anni, mi stava per venire un infarto in mezzo alla rovina. Oltretutto durante un pezzo che si chiama "Vivi!".
Oggettivamente sono troppo vecchio per questa merda.
Il concerto:
i CB non sono più quelli degli anni ottanta, ma un pezzo come "Nati per essere veloci", pure ora, pure suonato in una qualche maniera, pure con Maniglia afono, è meglio di tutta la merda indie, pop punk, etc, degli ultimi 20 anni.
Non vi sono cazzi.
Questo il succo dell'sms che mi ha mandato Bicio ieri sera, più o meno la stessa frase che mi disse nella medesima occasione nell'inverno del 1985.
Solo che allora i Crash Box suonavano al Virus di viale Piave con gli Indigesti.
Solo che allora, per dirmelo, non mi mandò un sms ma mi chiamò con un telefono, di quelli con la rotella invece dei pulsanti.
E andiamoci, và. Andiamo a vedere sti cazzo di Crash Box.
La Monica finirà di lavorare tardi, se resto a casa finisce che passo quattro ore a correre con Need for Speed. Che, in quanto a paragoni con il 1985, è assai meglio di Pong.
Il dubbio è se la serata sarà divertente o di imbarazzante tristezza.
Improvvisamente mi è passata la voglia di fare un report del concerto.
Accontentatevi degli highlights (se si scrive così).
I Crash Box:
Maniglia.
Sudava come un facocero. Mi ha detto di aver fumato solo due sigarette durante il giorno per non perdere la voce. Nonostante ciò dopo mezzora aveva la voce roca come Maurizia Paradiso. Meno male per lui che il concerto è durato mezzora. Durante il concerto aveva un cappello da capostazione bielorusso.
Mauro.
al suo primo concerto come batteraio dei CB. Per rassicurarlo gli ho detto che, se fa ancora almeno un concerto con Maniglia, tra i batteristi più longevi dei Crash Box sarà gia a metà classifica.
Giulio.
la classe chitarristica c'è ancora, ma la chitarra a V appoggiata su una pancetta strabordante è uno spettacolo al limite degli atti osceni in pubblica via. La chitarra a V può essere suonata solo da metallari anoressici con capelli lunghi, è un dato di fatto acclarato.
Luca.
Non ho potuto vederlo durante il concerto perchè coperto dalla cresta di un punk ventenne. era lui? non era lui? mah.
Il gruppo di spalla:
Boh. Ero fuori a cazzeggiare.
Il locale:
il Garage è un discreto locale. Vabbè, alcuni dei soci sono amici per cui non sono credibile.
Però il soffitto è assurdamente basso e il palco, va da sè, troppo basso. E io che sono alto un metro e una scoreggia non vedo un emerito cazzo.
Fate un palco più alto e i gruppi suonino in ginocchio.
Il pubblico:
- Quarantenni.
tra gli ultraquarantenni presenti che andavano ai vari Virus era un forire di pancette e panzone da birra (con netta prevalenza tra quelli di vecchia tendenza Oi!), calvizie incipienti e ciuffi di capelli grigi. La mancanza tra il pubblico di anziani punx crassiani è stata comunque foriera di motti di scherno d'incommentabile rudezza.
- Trentenni.
Mayo è arrivato con la barba. Uno spettacolo imbarazzante. Sembrava la comparsa di un film neorealista polacco, di quelli dove i due protagonisti in primo piano parlano tra di loro e lui, sullo sfondo, attraversa un incrocio di Cracovia.
Il Depla aveva una barbetta come il mio professore di disegno tecnico del liceo.
Oddone stava sul palco a fare foto, sembrava contento e non ho avuto cuore di dirgli che una reunion dei Sottopressione mi sembra un'idea tristissima. Fai come Maniglia. Aspetta almeno altri 10 anni.
- Ventenni.
C'era un giovane punk con la cresta alta una trentina di centimetri. Corrado sarà contento. Finalmente qualcuno ha spolverato il soffitto del locale.
Io:
Dopo 23 anni ho pogato di nuovo a un concerto dei Crash Box. Con venticinque chili in più e troppe sigarette per troppi anni, mi stava per venire un infarto in mezzo alla rovina. Oltretutto durante un pezzo che si chiama "Vivi!".
Oggettivamente sono troppo vecchio per questa merda.
Il concerto:
i CB non sono più quelli degli anni ottanta, ma un pezzo come "Nati per essere veloci", pure ora, pure suonato in una qualche maniera, pure con Maniglia afono, è meglio di tutta la merda indie, pop punk, etc, degli ultimi 20 anni.
Non vi sono cazzi.
permettimi di dissentire!
RispondiEliminaio ho la panza e la chitarra a V e cmq faccio la mia porca figura!
fanculo ai chitarristi magri e al pubblico che cosi' li vuole...
bacio le mani
Dato che il mio chitarrista preferito era Pig Champion dei Poison Idea, non potrei essere più daccordo con te.
RispondiEliminaComunque, tutto quello che scrivo va letto con un po' di senso dell'umorismo, di (auto)ironia e, dato che suoni una chitarra a V, sai di cosa parlo...
http://20prospect.files.wordpress.com/2009/10/18church85.jpg?w=432&h=318 bob disagrees.
RispondiEliminaChef
Chef, Bob è Bob. Lui può!
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