I Don't Care!

Questi argentoni di Utah & Ether dovrebbero risalire al 2013 o 2014, quando arrivarono a Milano per bombing, treni e tutte le cose, e per una mostra che poi non ci fu. Siamo sull'edicola di Piazza Stuparich, Utah su un lato e Ether sull'altro. Utah guarda verso il cantiere del Palalido, che anticamente ospitava gl'incontri di basket dell'Olimpia Milano, oltre ai concerti di Ramones (1980), Clash (1981) e molti altri. Ora è in corso di costruzione da secoli quello nuovo. Ether, invece, ha visto piangere migliaia di milanesi: il suo lato, infatti, guarda verso l'ingresso dell'Agenzia delle Entrate. In realtà non li hanno proprio visti, dato che le argentate sono visibili solo ad edicola chiusa, cioè la notte e la domenica. Comunque era domenica, stavo portando mia figlia in bici al Monte Stella, ho scattato qualche foto. Se poi vi girate Via Albani (è quella che spunta alla sinistra della U) e girate a sinistra in Via Teodorico, guardatevi intorno. Che di t...

Pannellata PMS HM Headz di passaggio ieri su Trenord. La stazione è quella di Lancetti, dove passano varie regionali e suburbane (compreso la mia preferita, S13!). Questo era proprio di passaggio, nel senso che era in movimento, le luci della stazione sotterranea sono quelle che sono, per cui la foto è venuta un po' mossa... Bella per Lupo Alberto in mezzo! (foto: Max Tsunami)

OKill, pannellata windowdown di Tron128, che viaggiava su un treno della metro B insieme a un altro pannello di Poison postato tempo fa . Di writing romano so molto poco, giusto quello che ho letto in una manciata di fanze. Però quando mi girano qualche foto di pannellate in metro, ebbé dai cazzo. Le posto anche se non posso aggiungerci le mie minchiate di sutrielèt! (foto: Xera)

Prima che s'iniziasse con il metallo delle Nord, i lungolinea erano la cosa più vicina ai treni che veniva fatta. Se non puoi vederlo sul treno, vedilo dal treno. Fin da subito, dai primissimi writer, ogniuno ha provato a cacciare il suo lungolinea. Tra chi ha lasciato diverse tracce lungolinea negli anni 90 c'è Vire che, nonostante lasciasse la maggior parte delle cose a bordo rotaie tra Bovisa , Quarto e Novate, qualche volta usciva dai quartieri abituali. Qui ci troviamo a Paderno Dugnano, lungo la Milano-Asso delle Ferrovie Nord, linea che ora ospita Trenord e due linee suburbane, S2 ed S4. Siamo poco prima della stazione di Palazzolo Milanese, in Via Bolivia, e il muro che vedete al di la dei binari è la recinzione della fabbrica chimica Stahl. Vire cacciò questo LATINOS nel 1994, a biancone leggermente colorato (che gli spray su quei pannelli di cemento prefabbricato scompaiono nella porosità del cls), con outline nero, sfumature leggere e puppet al posto della O. Con g...

"Avete solo la nebbia". Ma che ne sapete voi della poesia che c'è nella vernice che cola giù, sulla lamiera umida, nelle notti con la scighéra che la se taia cul curtell, nelle yard milanesi? (foto: Xera)

L'Alfa Romeo 33 era un modello dell'Alfa uscito tra gli anni 80 e i primi 90, uscì in vari modelli e livree. Qui è in livrea LG by Atro. Livrea eminentemente da pista e da sterrato, nel senso di campo incolto e abbandonato. Anno, boh. Circa 2000qualcosa a occhiometro. Eliminati gli specchietti per migliorare l'areodinamica, servirebbe gonfiare le gomme e vedere se ancora cammina. Prestazioni da record anche da ferma: grazie alla rotazione terrestre viaggia intorno all'asse della terra a circa 850 Km/h. Beh, come qualunque cosa ferma per terra a questa latitudine. Contando che all'equatore la velocità di rotazione intorno all'asse è di 1700 KM/h, al Polo Nord è 0, dato che qua siamo al 45° parallelo, ovvero a metà strada, dovrebbero essere otto e cinquanta. Ma magari ho detto una minchiata. Il bello è che mi leggono pochi ingegneri e astrofisici, per cui posso dire qualunque puttanata senza problemi. (foto: Atro)

Di foto delle pezze al Liceo Buonarroti di Pisa, ne ho veramente tante. Ci fecero una jam, Panico Totale, e da allora è regolarmente pezzato e bombardato su ogni superfice verticale. E pure su qualcuna inclinata. La pezza in foto è di Peora RSG e Fra32 KNM, fatta nell'anno boh. Forse l'anno l'hanno scritto dietro la Punto bianca parcheggiata. Di Peora avevo già postato una pezza tempo fa , di Fra32 treni e muri . Anno, boh. Duemilaqualcosa. Entrambe le pezze con la paletta colori coordinata di vari bu e azzurro per l'outline e il 3D,, fondale space battle con alieni, robottoni astronavi, pianeti lontani, devastazione e saccheggio nella galassia. Tutte cose tutte belle. Ottima foto di Shila Nicodemi, che si è girata ogni angolo del liceo, per quanto infestato di lordure e vetri rotti, per inquadrare pezze come si deve. A proposito, dopodomani fa una mostra delle sue foto dalle parti di Via Mecenate ( evento FB qui ), se potete andateci, che le sue foto merita...

End 2 end del 2011 per la 200BPMs! Sono sempre dubbioso se mettere o no i nomi di writers su pannelli che hanno pochi anni, amche se pezze loro sono in giro su vari siti da anni, con nome e tutte le crew. Comunque. Fotografato, sempre nel 2011, poco prima di entrare in officina per il buffing: poco dopo la foto, infatti, questa carrozza FS perderà questi pannelli spettacolo a tema terrorista, per tornare alla tristissima livrea XMPR, che nemmeno i fan dei treni puliti hanno mai sopportato. Siccome le foto che mi sono arrivate erano tutte in diagonale, probabilmente per la presenza di un altro treno dietro le spalle del fotografo, mi sono divertito a raddrizzare la prospettiva e incollarle insieme via software. La correzione prospettica è abbastanza a cazzo di cane, lo si capisce dal fatto che i finestrini sembrano avere larghezze diverse, ma volevo vedere come veniva l'e2e tuto intero. Siccome però non mi piace postare foto falze, vi metto anche gli originali pezzo x pezzo....

Qualche giorno fa ho postato la serranda dell'edicola pezzata da Flood, Ban e EndOne, tempo prima avevo ripostato un'argentata lungolinea FN firmata Soviet. E qualcuno mi ha fatto notare che non avevo postato ancora niente dell'altro nome usato da Flood: LAURO. Quindi ecco un La!La! musicarello, con tanto di note musicali. Doveva essere un bombing bello allegrotto per metterci pure la colonna sonora. Oltretutto andando sopra... se stesso! Si perché sotto compaiono tracce di un bombing multicolori precedente, firmato Flood e Maghi Dello Sgamo. Per le pezze non ne parliamo, ma di solito Flood/Soviet/Lauro è discretamente fan delle lettere spigolose, invece qui ci caccia due lettere talmente supersoftie che, se non avessero già inventato la parola marshmellows per caratteri come questi, verrebbe comunque voglia di correre in pasticceria per quei gustosi spugnoni fatti con zucchero, amido e gelatina di pesce. (foto: Secse One)

Non centra un cazzo con questo WC ASSA, ma Duri a Morire era anche la scritta che avevamo lasciato quando gli sbirri sgomberarono la sede della Whip/S13crew nei primi anni 90... per cui un wholecar con scritta quella cosa non può che piacermi. Passata ieri a Cremona FS. (foto: EC)

L'edicola è quella all'inizio di Via Buonarroti , poco dopo l'angolo con Piazza Piemonte e prima di arrivare in Piazza Wagner. Nel 1998 ci passarno Flood, con Ban e EndOne. A quell'epoca l'edicola era ancora aperta e funzionante, e lo rimase ancora per qualche anno, per cui le pannellate sulle serrande le vedevi solo in orario di chiusura. Da qualche anno le serrande sono abbassate permanentemente, per cui vedete tutto, o quasi, sempre. Questo Flood sta sul lato verso il marciapiede e i negozi, ed è quello che si vede meglio, dato che non ci parcheggia mai nessuno. Sulle due laterali ci stanno, a sinistra una banana di Ban MDS e una delle vecchie E di EndOne (che se non sbaglio era in TRN con Flood), mentre a destra un pannello con tutti i nomi degli MDS softie, fatto da boh, non so. Sul lato dietro, verso la carreggiata di Via Buonarroti, ci sta un MDS sempre del Colonnello. Sarebbe ben visibile, se quel lato non fosse diventato la magione di un homeles...

Le rotaie li davanti sono quelle che escono dalla Stazione di Porta Genova FS. Sulla destra della pezza finisce una stradina privata che termina contro una cancellata di fianco al muro, e dall'altro lato c'è il lungolinea di Gees e Panda FIA postato qualche tempo fa . Questa murata, su un portone di metallo che una volta portava a uno dei vari magazzini FS presenti in zona. La Stazione di Porta Genova era, infatti, quella che collegava le merci dai trasporti fluviali della Darsena a quelli su rotaia delle ferrovie. Murata firmata Opqr (Qpro) e Fosk OIK UOK. Non so che colori abbiano usato, probabilmente quelli presi in qualche market cinese a 50 cent la bombola, perché pur essendo una pezza del 2011 sembra scolorito come uno di 30 anni fa. quello che rimane è un insieme di grigi e azzurrini chiarissimi con contorno bianco. Non fatevi ingannare dai pochi colori che vedete, li ho scuriti via software perché si vedesse qualcosa. Non so se siano precedenti o successive le firme ...

Beh, ho scritto window down anche se in buona parte del pannello le window non ci sono, essendo fatto sulla motrice di testo di questa ALe 582, dove ci sono le griglie tra cabina conducente e prima porta d'entrata passeggeri. Il pannello Rok si lascia riprendere in piena luce, colori caldi, sfondo blu, ma di tutto questo non rimarrà niente, cancellato via come lacrime nella pioggia, come il replicante di Blade Runner. Infatti il treno è fotografato all'ingresso del deposito manutenzione, dove verrà buffato tra poco. Triste fine di tutti i pannelli prima o poi... (foto: EC)

Questi muri li ho percorsi per anni, tra gli 80's e i 90's, nel periodo in cui andavo al Politecnico. Siamo in via Bassini, a sinistra vai verso il Poli, a destra vai verso il terrapieno della ferrovia a Lambrate. Andavo a un bar più avanti verso Lambrate, ogni tanto, nei primi anni di università. Poi mi sono accorto che il bar faceva cagare. O forse la tipa con cui ci andavo. Boh. Comunque Maso (Pizza Connction) e Cool (AKA Gomez) ci passarono una notte del 2007, lasciando questi due bombing. Il primo lo vedete vicino alla fermata del bus, il secondo è rimasto tagliato fuori dalla foto, ma ve lo aggiungo preso dalla google car (perché sono ancora lì a salutare i passanti). La notte del bombing se la ricorda (un po') Maso: "non mi ricordo molto della serata se non che alle 4.30-5.00 di mattina siamo finiti su questo muro, con la pulizia delle strade che ci evitava come la peste e ci girava intorno... io avevo come al solito il passamontagna che, data anche...

"Taches al tram" è un modo di dire in dialetto milanese. Significa "arrangiati", e deriva dal fatto che nei vecchi tram milanesi c'erano diverse sporgenze esterne, a cui quelli che arrivavano in ritardo alla fermata, o quelli che non avevano da pagare il biglietto, si attaccavano. Qui la uso perché di più attaccato al tram di una pezza sulla fiancata, non si può essere. L'usanza di pezzare le fiancate dei tram a Milano ebbe un boom particolare nei primi anni 2000, quando sulle Nord c'era il mondo e sulle FS pure. Mentre i tram li consideravano in pochi, pur essendo i mezzi che attraversavano la città più di tutti. Questo tram della serie 4800 ha pezza VB abbastanza softie e crew tag Vai Bene sulla carrozza centrale delle 3 che compongono il tram. Suppongo sia della linea 12, dato che si trova in Piazzale Cordusio, pieno centro di Milano (da quei finestri ni ti vedi il Duomo da Via dei Mercanti e dietro c'è Via Dante che porta verso Largo Cairoli e...

Questo è il primo pezzo di Dafne che posto, proveniente dalla jam che si fece nelle vie intorno al Leoncavallo nel 1998. Pieno periodo Duo Dinamiko, vedi tag sul palo. Questo pezzo di muro è sempre uno dei più ricercati quando qualcuno pezza al Leoncavallo, perché ha tutto lo spiazzo largo davanti e sopra ci passano i treni. Una delle poche queens del writing, oltre a Shah, Onis, Rose e (appunto poche) altre. Sempre stato un superfan degli outline massicci da una spanna e oltre, però poteva chiuderlo sopra la punta a metà pezzo, invece di fermarsi al limite del biancone... Notarella curiosità per gli appassionati di stickers: lo sticker THP sul cartello stradale fu uno dei primissimi esempi adesivi usati da writers a Milano. Di li a poco diverrà pratica comune (anche se avversata dai puristi del bombing), sopratutto per quelli che si sposteranno verso la street art. (foto: Secse)