La storia degli adesivi LHP
Siamo nel ventordici febbrarzo, dell'anno millenovecentonovanta.
Il Leoncavallo è stato abbattuto da diversi mesi e, in una delle palazzine ancora in piedi, nel cortile che stava dietro al vecchio capannone dei concerti, alcune delle stanze rimaste più o meno integre vennero riadattate a cucina e baretto.
In una di queste, ci era corsa l'abitudine di trovarci in diversi, sopo la cena e prima del concerto (ovviamente non prima dell'una di notte), per passare il tempo in innumerevoli partite a carte.
In particolare in infinite partite di scopone scientifico.
Generalmente, al tavolo verde, che non era verde come un regolare tavolo da gioco ma un più banale tavolo in formica finto legno tinto noce, facevo coppia con Corrado Riot, all'epoca vocalist degli Emergenze e MC con gli LHP.
Lui dotato di discreta classe nel giuoco, io dotato di discreto culo. Calboni e Fantozzi, insomma.
Insieme mazzolavamo coppie di ex sessantottini che vantavano vittorie contro grandi nomi del movimentismo d'antan, battevamo coppie di coetanei da centro sociale, lasciavamo sconfitti giovani punks prima del concerto degli Alice Donuts.
Il montepremi delle partite, solitamente erano shottini di ruhm, ma non quello da cocktail, e nemmeno quello prodotto dai gusanos di Miami.
Erano shottini di gran riserva, invecchiato decenni nelle botti di rovere delle migliori cantine dell'Avana.
Siccome vincevamo sempre, lungo la serate eravamo belli allegrotti e disposti al cazzeggio.
In una delle pause tra una partita e l'altra, tra uno shottino e l'altro, giunse Leleprox con un pezzo di carta e un trattopen nero.
Arrivava dalla tipografia del Leoncavallo, dove aveva raggiunto un ottimo accordo: se portavamo subito un paio di disegni per degli adesivi LHP che li avrebbero stampati gratis, dato che avevano avanzato una pila di fogli adesivi dall'ultima stampa di quelli contro i mondiali di Italia 90.
Ne avevamo parlato nelle settimane addietro, ma servivano, tipo, subito.
Mi trovai quindi a disegnare questo sticker (e l'altro a fine post), dopo, boh. Una decina di shottini?
Su un tavolo fradicio di birre, rhum, resti di cene, di canne, di tutto.
Forse per questo la curvatura dell'LHP che fa da banco DJ è decisamente storta.
E forse sempre per questo il DJ ha 4 dita, magari più agevoli per screcciare senza incrociarsi falangi, falangine e falangette?
Chi lo sa. Ma soprattutto: chi cazzo se lo ricorda.
Comunque finii i disegni in tempo.
Leleprox ritornò in tipografia, dove fecero le pellicole per la stampa, dove le indicazioni per il rosso furono: rosso su scritta LHP, sulla stella (solo stella, NO basco), sulla bomboletta in alto e sulla freccia LHP.
I tipografi decisero di dare il rosso anche al vinile che gira sul piatto. Ma facevano gratis, non potevo lamentarmi.
L'altro adesivo, quello che vedi qui sotto, oltre al rosso portava dei rettangolini verdi, apparentemente scollegati dal disegno.
Erano gli avanzi della stampa degli adesivi contro i mondiali, e su qualche foglio era rimasta la stampa delle parti in verde del CIAO impiccato, simbolo del ControMONDIALE italia90.
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