Milano, Italia

Che la Milano degli affaristi, degli speculatori, dei politicanti con stuoli di collaboratori, assessori, leccaculi e barlafùs abbia portato in superficie, oltre a cantieri per lo più inutili, tonellate di merda, non è una sorpresa.
Che si sia arrivato al grado zero, dal punto di vista culturale, sociale, politico e umano, anche questo non è una sorpresa.
Lunedì ci dovrebbe essere lo sgombero del Leoncavallo e, pure questa non è una sorpresa.
Poi, e la cosa chiaramente non sarà certo una sorpresa, toccherà ad altri centri sociali, ai Rom, agli immigrati, ai graffitari, ai rumorosi, ai pazzi, ai brutti, ai pelosi. E i gay, non dimentichiamo i gay.
Che poi tra un po' si potranno tornare a chiamare zingari, negri, froci e rompicoglioni vari.

Ah, la ggente. Che bella cosa la ggente.
La ggente ha sempre ragione.
La ggente che si troverà a vivere in un pulitissimo, silenziosissimo, ordinatissimo cimitero.

Inutile dirgli che l'Italia è meno libera del Botswana, meno tutto di quasi tutti.
L'importante è che Milano sia la capitale morale, qualunque cosa voglia dire.
Beh, tra poco Milano sarà la capitale nazionale (che dico, mondiale!) del niente.
Un niente che è sempre riuscita ad esprimere in modi inarrivabili, che non teme confronto alcuno al mondo.

Massì, concediamolo alla ggente di qui un nuovo record. Campioni del niente, in esclusiva aromatizzato merda.

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