Vandalo, "Pissed & Proud", carbonildiammide su ready-made, Musée National d'Art Moderne, Paris 1989
Esattamente 100 anni fa, nel 1917, Marcel Douchamp realizzò l'opera "Fountain", una delle opere dadaiste più famose di tutti i tempi: rifiutata dalla galleria che avrebbe dovuto esporla non venne mai mostrata al pubblico. Venne fotografata da Alfred Stieglitz ed esposta a pochissimi nel suo studio e successivamente andò distrutta.
In seguito, Douchamp commissionò e firmò "R. Mutt" altri sedici esemplari della "fontana".
Tra le opere ready-made (ovvero fatte con oggetti "già pronti") è quella più famosa, anche se meno compresa: in una frase attribuita a Duchamp (ma non era veramente sua...) dice "I threw the bottle-rack and the urinal into their faces as a challenge and now they admire them for their aesthetic beauty".
Ora: non serve un diploma dell'Accademia d'Arte per immaginarsi che diversi artisti, negli anni, hanno cercato di pisciarci dentro.
E alcuni ci sono riusciti:
Nel 1993 Kendell Geers lo fece nella copia a Palazzo Grassi a Venezia, mentre il neo-dadaista Pierre Pinoncelli a Nimes.
Nel 1995 Brian Eno confessò di averlo fatto al MoMA di New York (ma imbrogliando, visto che pisciò in una bottiglia e poi ne svuotò il contenuto sull'opera con un tubicino).
Nel 2000 Yuan Cai e Jian Ji Xi, 2 performance artists cinesi, pisciarono nella copia custodita alla Tate Modern di Londra. La loro motivazione fu: "to make people re-evaluate what constitutes art itself and how an act can be art" e "to broaden the context of the iconic urinal, celebrating the spirit of modern art.".
Insomma, ricchi, ricchissimi cazzi!
Purtroppo per loro io l'ho fatto prima, nel 1989, al Museo d'Arte Moderna del Centre George Pompidou di Parigi.
Teppa 1 - Artisti 0.
Anche se quel quasi-mullet che avevo è veramente terrificante.
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