I Don't Care!

  Il bombing sugli autobus è stato praticato, almeno a Milano, da una ristretta cerchia di writers. Sarà che venivano tolti velocemente dalle linee e buffati, sarà che non avevano lo stesso fascino del pannello sul treno o sulla metro, sarà che essendo uno sport da praticare soprattutto in backjump (i depositi dei bus sono generalmente in città, recintati e controllati molto più delle yard) (ok, a parte quello in foto, che è stato fatto in deposito!) non era cosa per tutti, ma in pochi ci si sono messi seriamente. Eppure anche a New York c'era una scena di writers specializzati nei bus, tipo Clyde, uno tra gli originaltori del writing di NYC e vero king dei bus di linea. Ma tant'è. Tra i milanesi (e dintorni) che si sono dati al bombing sul trasporto su gomma, vi posto un pannello di Saet NBW su una delle varie linee suburbane, che dai vari paesi della cintura milanese portavano i pendolari verso Milano. La storia, però, la lascio raccontare a lui! "Coppia fi...

  Spiace che la foto arrivi da un deposito dove sta per essere buffato, perché una battle of wholecars come questa non è una visone frequente da ammirare. Battle di yard wrestlers, come ci tengono a far sapere gli MLS, con questo doppioW fatto tra loro e ASSA crew. Il tema, per quei quattro disagiati che non se ne fossero accorti, è l'Uomo Tigre, manga prima (dal 1969 al 71) e anime poi (con tre diverse serie dal 71 a oggi), che divenne famoso anche da noi fin dai primi anni 80. Naoto Date, il Tiger Mask originale, sulla carrozza MLS. Mister X, il boss della Tana delle Tigri, sulla pilota ASSA. Che ci può essere di meglio? Naoto Date che si da al wrestling, anzi al Puroresu come dicono i giapponesi, vestendo la maschera della tigre per la gioia degli orfanelli come lui, contro i villains supercattivi della Tana delle Tigri. Anni dopo l'uscita di manga e anime, iniziò a combattere veramente un Tiger Mask nel circuito del wrestling giapponese e internazionale. Anzi ce ne furono d...

Come ogni 18 marzo, anniversario dell'omicidio di Fausto e Iaio,, per mano di fascisti e mafiosi, dato che qui cerco di raccontare cose di writing posto sempre qualche foto delle murate memorial che si fanno più o meno regolarmente in Via Mancinelli, luogo dell'omicidio, dal 1989 ai giorni nostri. Di questa murata datata 1990 avevo già postato diverse foto, ma questa scattata da Teck, writer francese che nel 1990 passò diverso tempo a Milano, è l'unica dove si vede la murata tutta intera. Opera collettiva, alcuni writers, alcuni compagni vari. Tra le mani che realizzarono il tutto: Vandalo (L), Kino (E), Core e Osso (ON) , Teatro (K), Inox (A), non so chi (WA), Spik (L), Foxy (L), Kray (O). Insomma, una roba collettiva LHP, S13 e altri. Spik e Kray, all'epoca TTC, qualche mese dopo sarebbero stati tra i fondatori dei CKC. Dietro il muro c'era il campo sportivo e l'oratorio del Casoretto. pochi giorni dopo la murata qualcuno (il parroco? il Comune?) ebbero l'...

  TOLLERANZA ZERO SULLE TRAVERSINE! E' ORA DI BASTA! (foto: Ste Mi)

La sera del 25 dicembre 2003 eravate tutti a casa, a smaltire il cenone della vigilia o il pranzone di Natale, dipende da quale lato della Linea gotica sei venuto su tu o chi ti ha cresciuto. La VB, come molte altre crew, stava in linea. Che fa bene alla linea. Ma oltre che alla linea e al girovita, faceva anche bene agli occhi di chi ama i colorini sui treni. Perché a Natale stan digerendo il panettone pure i vigilanti FS e gli operai che girano nelle yard, che hai voglia a rincorrere i kids con le bombole quando in pancia hai una tripla porzione di canelloni al forno, stinco con patate, torta affogata in mestolate di crema pasticcera e rutto, ovviamente, libero. Qui siamo su metallo FS, dove la foto è scaldata dall'arancio rugginoso delle rotaie, mentre la notte era scaldata dalla boccia di rosso che appare tra le gambe di uno dei VaiBene. 1 Pannellata tra 2 carrozze a 4 mani per parte, che in totale fa 8. Mani. (foto: Archivio VB)

  Se ti porti dietro un azzurrino per il bombing, non hai molte alternative. Puoi usarlo solo su sfondo scuro. A piano strada, a Milano, domina il grigio. Che sia il grigio dei rivestimenti in pietra più classici dei palazzi della Milano bene, che sia l'intonaco di tutto il resto, che sia il grigio lasciato dai grigioni su scritte precedenti. Ma sul grigio l'azzurrino non si vede per un cazzo. Per fortuna qualche negozio, in uno slancio di eleganza, pittura le serrande in nero. Che il nero sfina e sta bene con tutto. Sta bene anche con i colorini chiari sopra. Qui Beks OAS lascia la sua tag nel cerchio, mentre sulla clèr di fianco Risk FIA riempie tutto di... gattini. Che cazzo, puoi anche scrivere el gato loco di fianco, ma quei gattini con la linguetta di fuori sembrano quelle che disegnavano le mie compagne di classe del liceo. Quelle che non sapevano disegnare. Che poi cosa ci facevano al liceo artistico se non sapevano disegnare. Suppongo fosse per la poca matematica. Che ...

  In controluce si perdono un po' di particolari, con il sole in faccia che ti fa strizzare gli occhietti. Per cui la tag di Bean si sarebbe vista meglio in un'altra ora della giornata, tipo al mattino. Ma la luce del pomeriggio scaldava di più con le case dell'Isola sullo sfondo che si scaldano al sole nel loro Giallo Milano. Tutto il marrone scuro che vedete sotto è il telo catramato che copre le tettoie lungo i binari della Stazione Garibaldi, che passano proprio sotto il cavalcavia dove trovi questa recinzione. Ovvero il Calvalcavia Bussa. Su quel marrone scuro, però, ci vedi anche delle strisce bianche. Beh, bianche. Erano bianche quando Zibe ha rullato il suo nome per tutta la larghezza della tettoia. Dopo un tot di anni il bianco ha preso quell'allure rugginosa che copre tutta la zona lungolinea. E quindi markerone squeezer bello goccioloso per Bean, rullo dritto per dritto per Zibbi. Chi lo dice che serve l'aerosol per l'aerosol art. (foto: AM7)

  Siccome non ho mai postato niente su metallo Captrain, società di treni merci che copre il 10% della movimentazione merci su rotaia in Italia, ecco un paio di pannelli semibuffati su una 483. Stazione di Busto, stamattina. (foto: Ste)