TOGA! TOGA! TOGA! Vandalismi alla Statale
Nell'Università Statale di Via Festa del Perdono avevo cominciato a girarci più spesso intorno al 1987.
Io facevo Architettura a Città Studi, ma in quell'anno non è che frequentassi molto il Politecnico... è che in Statale ci andavano le ragazze che mi piacevano. Lo so che farebbe più impegnato citare il movimento di lotte studentesche che avrebbero portato ad alcune temporanee occupazioni, come quella della Mensa e quella dell'Aula 101. Ma voglio essere onesto: era per le ragazze. Che andavano alle occupazioni e alle assemblee.
Non è che fossi apolitico o non me ne fregasse un cazzo, sempre stato anarchico e con le mie idee, ma fu così che cominciai a frequentare alcuni e alcune dei collettivi autonomi della statale, e relative storie di movimento. E in statale "succedevano" molte più cose che al Politecnico. Ricordo ancora un volantino contro il Rettore Mantegazza, con disegnato un Ranxerox a mò di cameriere con la testa del rettore nel piatto di portata, che fu oggetto di articoli di giornale scandalizzati e indagini di sbirri e Digos. L'avevo disegnato io. Se qualche compagno dell'epoca ha una copia del volantino da qualche parte me la faccia avere, che la mia è finita chissadove.
Comunque: arriva l'89, comincio a farmi prendere da sta cosa delle lettere e delle cose sui muri. A girare con il marker in tasca e la Ver-o-Spray da 200 ml. nello zaino.
A gennaio 1990 viene occupata l'Università Statale e, dopo qualche tempo, nonostante la contrarietà dei collettivi universitari più tradizionalisti (trad: "scassaminchia"), indetto il primo storico TOGA PARTY nell'Aula Magna della Statale.
Fino a quel giorno l'Aula Magna dell'università era il salotto buono di rettori e professori, che ci facevano convegni e congressi, a porte chiuse soprattutto agli studenti.
Il toga party non ve lo racconto. Forse ne ha scritto qualcuno da qualche parte, non so.
Comunque, il pomeriggio ero lì davanti con una manciata di bombole: blu Talken, bianco, lilla e rosa Ver-o-Spray, lampone DupliColor e un rarissimo violetto erica della Dupli (allora non importato in Italia, che mi regalò Graffio).
Siccome c'era il Toga party dovevo fare qualcosa a tema.
Per cui mi avvia sul muro curvo sotto lo scalone centrale (che tra l'altro utilizzavo come bank per skeitare) per realizzare quello che vedete in foto.
Il Delta Tau Chi (no, non c'è scritto ATX come mi dicevano molti) era il nome della confraternita del film Animal House, film che immortalò il primo toga party universitario, a cui il Toga in Statale si ispirava.
John Belushi avrebbe apprezzato.
Io era la prima volta che spruzzarellavo su un muro inclinato, con spray che erano quello che erano, ma oh.
Mentre riempivo sfondi e cerchiettavo cerchietti, mi si avvicina un ragazzo in tuta mimetica, look west coast con bandana calato fino agli occhi e beanie LA.
Era un giovanissimo Tawa, penso ancora all'epoca della 16 Barona Crime, che mi disse se poteva dipingere anche lui.
Io ci avevo il braccino corto e 5-6 bonze, un paio recuperate in casa e il resto arrubbato in qualche colorificio, che conservavo gelosamente, e ci dissi "magari un'altra volta...". Non successe. Così non posso dire di aver fatto un pezzo con Tawa.
Chiusi con dedica a Belushi, citazione da un altro suo film, cerchietti ovunque e firma "Stefano", che avrei smesso di li a poco.
Intanto Kino e Inox LHP, di fianco a Robx e Maox BMXXX riempivano la parete principale poco più in la.
Si avvicinava la sera e toccava recuperare una toga.
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