Fuzz One Rest In Peace
E' mancato oggi FuzzOne.
(nella foto: autoscatto con le chiavi dei treni della subway di NY)
Su muri e treni dal 1970, ha firmato con tantissimi nomi... tra i più conosciuti: IVORY 2, LORD 138, SOR 707, PRINCE, DJ 2, SLURP, VINCENT, CK 7, LOVE MACHINE 79 e diversi altri, con alcune delle più importanti crew (THE EBONY DUKES, TFP, FAL, MG, PAL, TMT, PIC, MAFIA, CIA, PC).
Cresciuto nel Bronx, il suo nome ha girato veramente "all city": era uno dei pochissimi bianchi a poter entrare in determinati quartieri.
Il suo nome rimarrà sempre indelebile nella storia del writing mondiale.
Se ne volete sapere di più vi consiglio il suo libro "FuzzOne: a Bronx Childhood". Nessuno di noi camminerebbe un giorno nelle strade dove ha camminato lui.
Per capire meglio di chi si sta parlando, vi traduco qui il ricordo di Sharp, con lui negli Ebony Dukes:
"Fuzz One si definiva l'ultimo writer. Se c'era un writer che rappresentava la punta massima del rimanere autentici, era lui. Ci sono solo una manciata di writer che hanno iniziato negli anni Settanta e hanno continuato a essere prolifici nei decenni successivi, la maggior parte dei writer scriveva per tre o quattro anni e poi smetteva. Dire che fosse una leggenda non sarebbe accurato. Fuzz One era uno che sapeva come sopravvivere nelle situazioni più difficili, continuava a indossare giacche di pelle e guanti di pelle con le dita tagliate, molto tempo dopo che molti avevano adottato nuove stili in fatto di moda. In mancanza di una descrizione migliore, era un ragazzo bianco "a posto", nel mondo in cui viviamo oggi non si può comprendere appieno l'ampiezza di cosa significhi essere un ragazzo bianco "a posto". A New York City, quarant'anni fa, i bianchi non erano autorizzati ad attraversare la 96esima strada. La 96esima strada era la linea di demarcazione, si potevano contare sulle dita di una mano i ragazzi bianchi che avevano la possibilità di attraversarla. Il suo ghetto pass era irrevocabile e poteva portarlo in qualsiasi quartiere di New York. Mi scuso se ancora una volta questo si perde nella traduzione, ma era bianco fuori ma nero dentro. Prima di Eminem, prima dell'età dell'oro, Vincent Fedorchak, alias l'ultimo writer, era uno dei più grandi writer che abbiano mai preso in mano una bombola. La sua presenza escludeva il machismo. Ha lasciato un'eredità duratura attraverso la letteratura. Come comunità piangiamo la sua scomparsa e ci confortiamo sapendo che ora è con De3 (n.d.r.: suo socio di crew).

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