Last Night A DJ Saved My Life


Questo disegno l'avevo fatto nel 1991.
Lo feci per un articolo, penso sulle posse o sul rap italiano, che uscì su XXX Board Magazine.
Avevo iniziato a collaborare con XXXSBM qualche anno prima, occupandomi di recensioni musicali.
Era figo, perché arrivavano dischi gratis da recensire e me li potevo tenere (anche se Muriel si teneva i pezzi più succulenti in quanto
̶ editore della rivista).
La rubrica si chiamava 100A, e il nome era dovuto alla scala con cui si identifica la "durezza" delle ruote da skate: 100A era il massimo della durezza. Del resto recensivamo sopratutto hardcore, punk e skate rock.
Muriel mi lasciava mano liberissima nel recensire i dischi come volevo, contro ogni buonsenso da responsabile editoriale.
Difatti fu cazziato da un'etichetta, di cui non posso dire il nome (la Flying Records) perché recensii un disco di ragamuffin che c'inviarono con un sintetico "Non posso dire che questo disco non mi faccia cagare".
Pur essendo dei discografici, si accorsero del significato della doppia negazione.
La rubrica musicale fu affidata nelle capaci mani di Marco Mathieu dei Negazione, mentre io iniziai a fare una rubrica sul writing, che durò qualche numero e che alcuni oldschool skate/writers forse si ricordano...

Ma passiamo al disegno.
Si vede che il disegno è vecchio perché il Dj screccia solo vinili.
Si vede non so un cazzo di consolle perché i cavetti collegano in maniera discutibile mixer e giradischi in stile grammofono della nonna.
Il primo disco della pigna di fianco al Dj si intitola Hard Times, una citazione della fanzine di comix che facevamo all'epoca con i soci della S13/WHIP.
In cima all'amplificatore c'è un equalizzatore e un "coso con levette e rotelle", che forse esiste veramente e serve a qualcosa, ma probabilmente no.

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