I Don't Care!

I puppets di MastroK li riconosci da kilometri, non c'è niente da fare. Non avrebbe nemmeno bisogno di mettere la tag di fianco, che tanto nessun dubbio c'è su chi sia l'autore. QUel naso a tartufo di cane da treni, poi, lo riconosci. Dev'essere della stessa razza di quello che fece su un treno delle Nord, più o meno negli stessi anni. Cane da treno con treno taggato in una mano e bombola cromata nell'altra. Tocco fashon, il cappello con la K sul lato. Il mostro con tre occhi e la faccia che cola, invece se ne resta a guardare. Del resto ha tre occhi, sarà buono a guardare. A sinistra spunta la punta del pezzo di AirOne, suo socio nei THP, mentre a destra spuntano gli astrattismi costruttivisti di Jet4, che qui aveva scritto la nostra crew come S3DC. Poi tornammo a scriverlo S13 as usual quando ci accorgemmo che gli ZN13 avevano fatto una cosa scrivendo il 3DC. Sul tubo di scarico delle grondaie, infine appare pastrocchiato il nome di Don Vito. Tutto questo facev...

Siamo a 18-20 metri d'altezza per questo pezzo in quota firmato Pulce. Fatto nel 2006, presumo quando il condominio sottostante rifece il tetto, sul muro cieco del palazzo di fianco. Siamo in Corso Sempione, circa a metà, poco dopo l'incrocio con Via Procaccini. Il bello degli heaven spot di questo genere è che i pezzi di questo tipo rimangono intoccati per lungo tempo, generalmente fino a quando il condominio decide di rifare o ripulire la facciata, cosa che accade ogni 50 anni come minimo. Comunque il Pulce ha portato li sopra ben 5 colori, verde menta e lampone per gli insides, nero per l'outline, blu per l'overline e bianco per i riflessi, dando il famoso tocco di colore alla parete cieca, sorda, muta e grigia. Chissà se il tizio al sesto piano della casa di fianco si è accorto di qualcosa. Comunque, il Pulce è ancora lì!

Pittura fresca sulla linea rossa! Cose veloci, roba di pochi minuti, ma c'è ancora ci si fa la metro. Questi erano di passaggio in MM1 alla fermata di Bonola. Il tempo per Wolf, pendolare in MM1, di mandarmi le foto.

Ottavo episodio della serie dedicata ai bombing sul bancomat. Si dovrebbe capire la ridotta simpatia per le banche e per il decoro dei loro bancomat. Il fatto che proprio questi siano quelli dove sono puntate le telecamere, lo rende sport praticato da non molti. In realtà la banca è interessata solo a i soldi che prendi o che versi, mica alle firmette. La filiale BPM in foto è quella tuttora presente all'angolo tra Corso Genova e Piazza Cantore. Bancomat solitamente usato da chi preleva per andare a sbevazzare in Darsena e sui navigli ma, in questo caso, usato come suberficie da tags da diversi writers milanesi. Le firme più vecchie dovrebbero essere quelle di Dumbo e Shampo, che hanno messo il 2001. Poi Humen e Moza affiancati sopra. Di fianco, sul muro, il cartello del passo carrabile  è stato attaccato sopra a una vechhia tag di Dumbo, mentre sotto il cartello abbiamo tag di Leone con crew tag PNP e, di fianco al citofono, Paté VB. Le ultime dovrebbero essere LOG+CUE di fianc...

Vabbé, lo so. Le lettere più che porpora sono lilla. Sono schiavo della gag e non ho resistito, nel titolo del post, a fare il verso Purple Rain, hit di Prince del 1984. Qua è il 2020 e un paio di MLS hanno lasciato un paio di pannelli su queste carrozze Trenord che, a giudicare dalla montagna di dietro, sono ferme alla stazione di Lecco. Ma dopo che le hai viste quelle 1000mila volte, andando a trovare conoscenze discutibili e poco raccomandabili tra Valtellina e Valchiavenna, che sia a velocità irriferibili sulla Statale 36 o con la lentezza dei convogli su rotaia che qui fanno tappa, ti ricordi di quei "monti sorgenti dalle acque", come li chiamava quel cazzone del Manzoni. Ma sticazzi della geomorfologia del luogo. Per fare pezzi così bisogna sapere cosa fare, non hai tanti colorini a distrarre chi guarda con effettini e lucettine. Solo lilla, nero e stile. Niente cazzate.

Ma quanto cazzo è bella questa foto. C'è tutto quello che ci deve essere. Smile BRS. Treno. Luci. Buio.

Siccome oggi è il compleanno di LeleProx, vi metto una foto di quando era un giovane rocker, e scorazzava in giro per Milano e dintorni con il suo Guzzi. Siamo al Leoncavallo, circa 1988, dato che dietro spunta una delle scritte IFIX TCEN TCEN lasciate da Luca Abort quando gli Ifix suonarono al Leo con i NoMeansNo. Il banchetto davanti era il mio, ex Virus Diffusioni, si riconoscono i dischi dei Wretched e le maglie dei Deathrage. Il Lele se la cazzeggiava tranquillo con Luca, mentre io reggo la lista dove segno le cose vendute. Avevo la maglia del tour USA del 1987 dei NoFX, che mi diede il loro batterista in cambio delle maglie bootleg dei Misfits che facevo io (era come quella che vedete sulla persona dietro di me). Penso sia al concerto degli Scream, dato che si vede una locandina dietro, il tour di "fuck sweden, it's too far" (citazione che coglieranno in 5). Per essere una collezione di punks, hardcore kids, rockers e metallari, però, c'è una discreta quant...

Evabbé, ho fatto il giuoco di parole nel titolo, crocefiggetemi. Per chi è troppo giovane per capirlo, "We can be heroes just for one day" è una strofa della canzone "Heroes" (del 1977) di David Bowie, che all'inizio della carriera chiamava se stesso e il suo gruppo Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. Capito? Bowie-Ziggy? Spiders-Silver? Mars-Trenord? Figa, tutto vi si deve spiegare.  "I, I will be king And you, you will be queen Though nothing will drive them away We can beat them, just for one day We can be Heroes, just for one day"  Dai cazzo, "I will be king" ... solo per questo è perfetta st'argentata sulla fiancata del treno. Comunque, semplici e leggibili letteroni argentati che si sono andati a coprire le fiancate intere di due carrozze Trenord affiancate. Spottate il tardo pomeriggio del 29.05.2020 alla stazione di Lodi, è la S1 che fa Saronno-Milano-Lodi. (foto: Cosmo) WE CAN BE HEROES... ...JUST FOR ON...

Piscina Procida, Milano, 2004. Conosciuta anche come "Zio Pino". Spot per skaters e writers fin da quando il cemento era ancora fresco, circa 1989-1990. Ne abbiamo parlato l'ultima volta per la murata memorial per EndOne , oltre a diversi post sulle varie pezze fatte in diversi anni. In questa hall ci hanno dipinto in molti, ma questa foto, come altre che l'hanno preceduta, appartengono a una serie di murate FIA fatte tra il 2003 e il 2004. Gans aveva partecipato, diversi metri più a destra della foto, dove c'è l'edificio della piscina e della palestra, alla murata del 2004 appaiato a Gees . Non so se questa pezza sia contemporanea di quella fatta più in la, penso di no dato che i colori sono completamente diversi, ma boh. Siamo sulla parte di recinzione a cui nessuno aveva ancora dato una mano di fondo, per cui il GANS è sul cemento grezzo e sui pezzi e bombing sottostanti ( a destra spunta una pezza di Reato Q.ART ). Verdi e azzurri per le lettere, stellin...

Proseguono i post degli articoli che hanno a che fare col writing (e l'HipHop), usciti su Frigidaire tra 1982 e 1984. Nel maggio del 1983 Rammellzee arriva per la prima volta a Milano, al Politecnico, ospite di Corrado Levi, che in quell'università insegnava. Tiene una lezione, viene intervistato dagli studenti, lascia qualche tag sui muri dell'università. Di tutto quello rimane solo un articolo su Domus n.642 del settembre 1983 , di cui postai le pagine su Pezzate Passate anni fa . Qualche mese dopo, nel gennaio del 1984, esce questo articolo, con mini intervista a Rammellzee (e a Douglas Abdell). L'articolo non è il massimo, ma è giustificato dal fatto di essere uno dei primi tentativi di "spiegare" le lettere armate di Ramm, in un contesto di mostre e di mercato, in cui le lettere dovevano convivere con figurativi e astrattismi senza avere molto in comune. E questo articolo ne è un esempio. Sbagliato fin dal titolo (che poi, sia Ramm che Abdell ti d...

"N avi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione ". Vabbé, dai, "treni passeggeri bombardati alla stazione di Milano Rogoredo"... non fa lo stesso effetto, ma le fiamme ci sono, le lettere bruciano e fumano con tutte le sfumature dei rossi. E io sono qui a fare le citazioni dei dialoghi di Rutger Hauer in Blade Runner, un film di fantascienza di quasi quarant'anni fa. Un vecchio di merda. Sembro mio nonno che parla di Amedeo Nazzari e Clara Calamai. (foto: Cosmo)

Questo è il primo di un'accoppiata di pannelli FS fatti a Treviso nel 1997. Cominciamo da Sewor ECM SMA ZNK, vecchia scuola trevigiana, uno dei primi a bombardare a tappeto i treni della sua zona. Con le sue crew ha fatto muri, lungolinea, treni, tutto quanto. Un'opera partita da metà anni 90, dando l'esempio a tutte le crew successive. Avevo già postato un pannello suo, fatto con Cento su una littorina ALn668 l'anno successivo a questo. Qui abbiamo un pannello abbastanza semplice e pulito (vicino a quello di Verò, suo socio in ECM ZNK, che posterò prossimamente), fatto su una classica carrozza UIC-X in livrea rosso fegato, uno degli sfondi migliori  per le pannellate FS anni 90. Il viaggio nelle pezze made in 3viso continua!

Classica foto di lungolinea dal treno, 1/3 della foto occupata dal bordo del finesrtino con feritoie dell'aria condizionata, riflessi sul vetro, sfocatura data dal movimento del treno, ci dice bene che non ci sono macchie di fango sul vetro, che le FS puliscono solo quando ci sono i pezzi. Foto fatta in ripartenza dalla stazione di Bologna, direzione sud est. Siamo al gasometro, dove una volta c'erano i muri di mattoni con i lungolinea Rusty/Mined, FCE e molti degli storici pezzoni vista rotaia di Bolo. Ora c'è un muro di cemento a separare le rotaie dal parcheggio dietro, ma le pezze lungolinea ritornano sempre. Come questa collabo SPA e BolognaBomberS di qualche anno fa. La foto (di J3i) invece è di 3 settimane fa, anche se ha tagliato la S dei BBS, ma oh, il treno si muove!

Il tram è Serie 4900, precisamente il 4962, usato spesso sulle linee 3, 15 e 24, che all'epoca della foto passavano da Via Orefici, la via nella foto. Qui è appena girata la curva di Piazza Duomo, quello di cui avevo postato una foto di pannelli VB qualche giorno fa. Il portale dietro la testa del tram è il passaggio pedonale per Piazza Mercanti. Questa è probabilmente la pezza più grossa fatta su un tram milanese e, per poco, non è stato l'unico wholetram esistente. Ma anche 2 carrozze su 3, non le ha mai fatte nessun altro che io sappia. Argentata top2bottom sulla carrozza centrale e quella di coda per la HooLiganS crew, più il pannello windowdown di Ireh. La storia, però, la lascio raccontare a chi c'era: "Ho una foto anche con il Duomo dietro ma purtroppo era coperto da impalcature i primi 2000. La foto non rendeva bene perché il tram era un po' in curva. Qui invece era rettilineo. Avevo scattato un po' di foto rincorrendo a piedi, infatti li in via O...

  Il dicembre del 1982, sul numero 25 di Frigidaire, esce un articolo di Francesca Alinovi sulla scena artistica di New York e quello che, dalla subway, stava tracimando nelle gallerie d'arte. Non starò a ripetere quello che penso sull'uso della parola G******i che trovate nel titolo dell'articolo, avendone già parlato ampiamente in precedenza. L'articolo dell'Alinovi esce in un periodo in cui il dibattito sull'uso di questo termine non era ancora iniziato, per cui il suo uso era ancora giustificato. Tratta comunque della scena artistica in cui operavano anche (ma non solo) alcuni writers, ed è uno dei primi articoli sul tema usciti in Italia, mi sembra preceduto qualche mese prima da un articolo su una rivista d'arte, penso Flash Art. Frigidaire, che pubblicava il meglio del fumetto italiano del periodo (Pazienza, Tamburini, Liberatore, Scozzari, Mattioli e diversi altri) è stata comunque la prima rivista "leggibile" a ospitare articoli su quel...

Ok, il detto sarebbe che il nero sta bene con tutto, e sfina, come sa chi si occupa di abbigliamento. Un altro detto, in voga tra le sciure che andavano a prende scamiciati a fiorelloni nei negozi "All'Onestà" (e se avete meno di 40-50 anni non sapete di che cazzo parlo, ma potete chiedere ai vostri genitori), recita: "chi di verde si veste, di beltà sua si fida". Me lo diceva mia nonna sfogliando il PostalMarket, quando mi mettevo i cargo verde militare con gli anfibi. Lo so, non centra un cazzo con le foto postate, salvo che la linea 2 della Metropolitana Milanese è, per l'appunto, con livrea verde. Total green nel caso di queste carrozze Leonardo. Ma non volendo dare troppe info su pezze fresche, qualcosa mi devo inventare per scrivere un paio di vaccate e non lasciare le foto senza testo. Le pezze sono passate ieri (07.07.2020) alle 17.30 dalla ridente Cernusco S.N. in direzione Gessate. WolfOne, che ha fatto le foto, mi ha confermato che Cernusc...

Wholetrain non capita tutti i giorni di vederli, per cui, quando te ne passa davanti uno, video o foto li devi fare. Purtroppo la risoluzione video è quella che è, ma almeno c'è. Simo poco dopo la stazione Certosa FS, prima di arrivare al deposito Fiorenza. Dietro vedete i due grattacieli di Via Stephenson, mentre dietro le spalle di chi filma c'è Via Triboniano.

Con questo post inizio a pubblicare un po' di foto di writing da Treviso. Ok, non è la prima volta che ne parlo, cose della vecchia scuola locale ne è già passata di qui, gente come Mace PWD, Starch e Clout CKC. O Cento. O altri successivi come Secse, o Sayko. Ma non ho mai fatto serie di post specificatamente dedicati a Treviso perché, fondamentalmente, non ne so un cazzo. Ora ho ricevuto una discreta quantità di materiale da fonte anonima, con informazioni, nomi, date. Tutto quello che serve per raccontare una minima di writing 3vigiano senza limitarsi all'album di figurine. Le foto sono inedite, e molti dei pezzi che verranno postati, se non siete del posto, probabilmente non li avete mai visti. Perché si parlerà anche di writers e crew che non sono mai andati su fanzine e siti. Ma nella storia del bombing stradale e su metallo, a Treviso, ci stanno a pieno titolo. Cominciamo con questo lungolinea fatto su uno dei depositi FS di Treviso. Dharma, Shore, Lazy. In rosso il D...

Ricevo da Nitro e Sonda questa foto di bombing a Baggio, dove stava il tendone di Villa Amantea. Chi girava Milano nei primissimi anni 90 se lo ricorda. L'Associazione Vila Amantea acquistò, se non ricordo male dal Circo Medini intorno al 1992-93, questo tendone da circo, in cui ospitarono diverse feste, concerti, spettacoli, i più famosi dei quali furono le 10 puntate trasmesse dalla RAI di "Su La Testa", programma comico di Gino e Michele e Paolo Rossi, con qualche decina di comici diventati tutti più o meno famosi. Prima di Su La Testa ospitò comunque diverse serate, sound system, e pure qualche jam. Uno dei rari casi di luogo d'incontro dove arrivava gente da tutta la città, nella estrema periferia ovest milanese. Ma oltre ad attrarre kids milanesi, attirò pure tanti dai comuni confinanti, come Settimo Milanese e dintorni, o altri anche più lontani, al di là dei campi coltivati del far west milanese, noto come "La Verdura". Diversi writers sono arriv...

La stazione è quella di San Cristoforo, playground per molti writers, qui siamo proprio ad altezza stazione, Piazza Tirana qualche decina di metri alle spalle del fotografo. Il treno è una carrozza a cuccette UIC-X delle Ferrovie dello Stato, ancora visibile parte della livrea notte XMPR. Ancora visibile perché i 5 fecero un end2end, lasciando visibile il blu e le barre diagonali verdi e bianche del colore originale della carozza, andando a coprire solo la fascia bianca e verde in basso. Sulla destra Dumbo "KKone" e Panda FIA, seguiti da Ragio Xera e Gens VB. Alla faccia dei pannelli coordinati, ogniuno ha fatto il proprio pezzo con i colori che voleva e pure lo sfondo è diverso per ogni pezzo. L'end2end è del 2004 ed è stato fotografato proprio poco prima di venire buffato, a giudicare dagli spazzoloni e dalle taniche di diluente appoggiati a metà carrozza. Nessuno a pulire, ma d'altronde chi ha voglia sotto il sole di un caldo luglio del 2004? UIC-X in liv...