R.I.P. Style Master P.H.A.S.E.2


Ieri è passato a un altro livello di esistenza Phase2.
Appena saputa la cosa, in molti tra quelli che lo hanno incontrato, hanno condiviso sui social ricordi e situazioni in cui lo hanno conosciuto.
Io, invece, non l'ho mai conosciuto.
Purtroppo, dato che era uno Style Master nel vero senso della parola.
Ovvero creatore di STILI che quegli stili INSEGNAVA.
La sua importanza nel WRITING è stata talmente immensa che, pure i ragazzini che bombardano oggi e che non hanno nemmeno idea di chi sia, usano tecniche, elementi, parti di stili creati da lui.
Come avevo già scritto in un altro post (quello sulla murata che fece a Bologna con Vulcan), gli Style Masters sono una manciata di writers di NYC, che hanno creato e sviluppato buona parte degli elementi stilistici usati nei pezzi.
Quando vedete qualcosa su un treno che vi sembra mai visto prima, porbabilmente, era già passato sulla subway di New York negli anni 70.
Questo è quanto sono importanti quegli Style Masters.
E Phase2, tra questi era uno dei fondamentali, quello che ha creato la maggior parte degli elementi.
Come diceva lui, "dal giorno UNO".
Ha ricevuto molto meno di quello che ha dato: se qualunque writer al mondo non può che ringraziare Phase2 per quello che ha ricevuto in termini di style writing, lo stesso non è accaduto da parte dell'arte "ufficiale".
Diciamolo chiaramente: non esiste NESSUN movimento artistico e culturale che abbia influito sulla società nel suo complesso come l'HipHop, in generale, e il writing in particolare, a livello mondiale.
Eppure per il mondo dell'arte si tratta di GRAFFITI, scarabocchi, pastrocchi fatti da selvaggi del ghetto.
Ecco perché Phase2 odiava la parola con la G: perché non riconosceva la complessità di quello che stava dietro all'uso delle lettere, allo stile e alla sua evoluzione.
GRAFFITI per l'arte ufficiale sono folkloristici scarabocchi di semianalfabeti del ghetto. E se ci vedi un po' del razzismo insito nella società americana, beh, vedi bene.
Ora, io sono  un punk e dovrebbe importamene poco, ma questa cosa che GRAFFITI è un insulto razzista, l'ho capita appena me l'hanno spiegata, e non sono certo un genio.
Ma il mondo dell'arte, che fondamentalmente è composto da SERVI incapaci di un'opinione propria in cambio di due spicci, per non contraddire storici dell'arte, galleristi, grandi firme del mondo dell'arte, continuano a usare questa parola.
Che sia comunque gente dell'upper class, quindi, non dovrebbe stupire.
Spiace, invece, leggere sui saluti a PH2 di questi giorni fatti da diversi writers, "king dei graffiti".
Dai cazzo, l'ha sempre odiata sta parola!
Nei primi anni 90, coi fratelli della S13, gli scrivemmo una lettera proponendogli di partecipare a una cosa che organizzavamo in quegli anni (una mostra di culture underground che si chiamava HIU).
Ci rispose con una lettera di 4 pagine per spiegarci che non poteva venire e perché.
Chi ha avuto modo di scambiare corrispondenza con lui sa che le sue lettere sono complesse: come scrittura (perché era un writer anche nella corrispondenza) e come modo di scrivere. Era un Maestro anche in quello.
Fu la prima volta in cui ci parlò della parola con la G. Non fu necessaria altra spiegazione.
E la foto qui sopra? Beh, era per mostrare la mancanza di rispetto delle istituzioni verso il writing.
E' una murata che Phase2 realizzò durante una mostra al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano (ovviamente sul padiglione dei Treni!).
Lasciato scrostare, stingere, abbandonato senza un'informazione, il baretto all'aperto gli ha pure messo un vaso con una pianta davanti.
Alla sua destra c'è la murata di Flycat, alla sinistra quella mia e di Teatro (la mia fortunatamente, in questo caso, coperta da due fioriere e un cesto del pattume!).
Se non ci credete, fate un salto al museo, sono ancora lì, dal 1995.
Al mondo dell'arte non frega un cazzo del writing.
Quello che non hanno capito è che i morti sono loro.
Mentre quello che ha creato Phase2 rimarrà per sempre.

Commenti

  1. RIP. Che pezzo è quuello ad inizio articolo? Ricordo male o oltre al muro insieme a Vulcan al vecchio Link c'era qualcosa di suo anche al Livello 57?

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    1. In foto il muro al museo della Scienza e della Tecnica di Milano, del 1995.
      Mentre al Livello non ricordo se abbia dipinto o no.

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