Vandalo "Respekt the Arkitekt!" Bovisa MI 2021
So respect the architect, the architect
So respect the architect, the architect
So respect the architect, the architect
So respect the architect, as I begin to build
Dovreste aver notato la citazione di uno dei pezzi più belli di Guru AKA The G.U.R.U. Gifted Unlimited Rhymes Universal, che ascoltavo fin dai tempi dei Gang Starr, anche se sto pezzo è della sua carriera solista.
Il fatto è che l'architetto è quello che faccio di lavoro, per cui, quando Rancy mi ha chiesto il mese scorso se volevo partecipare alla jam che stava organizzando al Politecnico di Milano, proprio dietro ad Architettura, dovevo fare qualcosa a tema.
Ok, in realtà quando ci studiavo io ero nella vecchia sede a Città Studi, in Bovisa ci ho giusto fatto un corso di sicurezza cantieri quando già lavoravo. Però.
Respect the architect mi suonva in testa già da un po', cosa incredibile: ho pure fatto qualche bozza, una pure a colori, real blackbook style.
Poi ho cambiato tutto all'ultima bozza. E, naturalmente, ho cambiato ancora direttamente sul muro.
Sta merda funziona così, posso studiarla, ma devo cagare fuori dal vaso, se no non mi diverto.
Siccome amo fare i pezzi con le deco e le sfumature dentro, gli outline grossi e neri come autostrade asfaltate di fresco e le lettere bidimensionali, ma devo cagare fuori dal vaso, ho deciso di fare lettere a tinte piatte, zero outline, zero nero (beh, la tag!) e lettere 3D.
Io non faccio mai 3D. Si, ok, un paio di cose, una nel 97 e una nel 99. Poi mi sono stufato.
Ma se dovevo fare una cosa da architetto, però, ci voleva il 3D. Che cazzo, lo uso per i progetti architettonici, non devo usarlo per costruire lettere con gli spruzzarelli?
Comunque, questa roba è ispirata ai loghi delle bands metal anni 80 (le A sono puro stile Iron Maiden), con intrecci derivati dai celtic knots irlandesi e false prospettive escheriane.
Ma mischiate tutte, ovviamente, cagando fuori dal vaso. O dalla tazza. Quello che è.
Non affezionatevi, alla prossima cambio ancora. Se mi vedete fare pezzi che si assomigliano (ah, si chiama stile?), abbattetemi.
Una dedica finale alla CTO, crew che ha iniziato a pezzare quelle pareti 20 anni fa.
Ma la storia dell'inizio di quel muro la raccontiamo un'altra volta.
Mentre cerco inutilmente di tirare la riga dritta - foto: @Bovijsa |
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