The Art of rebellion: LHP in Bolo 1993


Fumo si è lamentato perché gli ho raddrizzato le foto che mi manda apposta storte. Mi ha anche cazziato perché gli ho spostato delle virgole. Per fortuna non si è accorto che gli ho tolto anche gli spazi vuoti tra le virgolette e la prima  parola (e l'ultima). Proprio non avrei sopportato di lasciarle.
Quindi la foto di oggi glie l'ho lasciata storta, ma gli ho colorato di rosso lo sfondo su cui aveva appoggiato la foto, per fotografarla.
Meglio uno sfondo colorato che la tovaglia del suo tavolo del tinello.
La foto non è totalmente inedita. Gli amici del Papero e di Lele già l'avevano vista tempo fa, ma ritagliata, senza che si vedessero alcuni personaggi nei dintorni.
Andavano raccontati.  La storia ve la scrive qui sotto Fumo, dopo le virgolette.

"Come il gatto domestico seppellisce la sua merda nella sabbietta della lettiera così le giunte comunali quando sgomberavano uno spazio liberato si affannavano a occultare la loro malefatta. E tu come rispondi quando ti cancellano dai radar? Alzando il livello dello scontro.
È quanto avvenne a Bologna nel settembre 1993: i rude-boyz’n’girlz dell’Isola nel Kantiere nel secondo anniversario dello sgombero si impossessarono a sorpresa del centro della città con una serie iniziative controculturali su strada tra le quali un nostro allegro concertino.
E ora diciamoci le cose come stanno: io non conto un cazzo MA ho partecipato alla liberazione di quartieri, strade, case, cervelli anche solo temporaneamente e ne vado fiero. E per lo stesso motivo in questa foto siamo tutti orgogliosi e sorridenti.
Altra nota d’eccezione é la presenza di Inox sul palco, per una volta che non era in galera o in tribunale ad aspettare la sentenza che lo avrebbe spedito in galera
Il centro della scena é per Neffa, come al solito, e dal suo ghigno beffardo deduco che stavamo interpretando la nostra hit del momento dal titolo "Fanculo la Dittatura Cilena ma anche gli Inti Illimani Hanno Rotto i Coglioni" ad oggi inedita ma che presto pubblicheremo in edizione deluxe, remasterizzata in quadrifonia e note di copertina scritte con il sangue di Giovanni Lindo Ferretti.
Per l’occasione io indosso il copricapo del patriarca della chiesa ortodossa d’oriente regalatomi dal Cardinal Bertone in persona per aver scritto Papapolacco. Simpaticissimo il Bertone, raccontava un sacco di barzellette sporche su Madre Teresa di Calcutta.
Alle mie spalle fa capolino Dj Fabri, bene non si vede ma c’é e non smetterà mai di esserci.
Il dj che controllah la dancehallah é invece il nostro prode Lele Prox.
L’assenza di Corrado non me la spiego ma forse é in un vicoletto a picchiare fascisti avendo in agenda priorità inderogabili tanto che se paventava di non trovare sul posto fascisti da randellare se li portava da casa.
-"Corrado, cosa c’é in quella borsa?" -"Ehmmmmm… la merenda!" -"E perchè la merenda grugnisce?" -"Ok, va bene, é un fascista ma gran riserva, lo tenevo per un’occasione speciale!" -"Uff, vabbè, dài caricalo nel bagagliaio che partiamo".Ed ecco il parterre de roi: in basso a destra si vede la coppola di pelle nera di Papa Ricky che annuncia l’imminente apparizione di Papa Ricky himself, appena più a sinistra abbiamo Gopher D estasiato dalla nostra stupefacente performance o dallo stupefacente itself. Dal retronatica di Inox sorge Sergio Messina che poco prima ci aveva deliziato sotto i portici in garbata chiacchera con Giampy Velena in divenire Helena.
E a ben guardare nella foto compaiono altre facce amiche e non posso citarle tutte perchè "dentro quella valigia tutto il nostro passato, no, non ci può stare / e se mi lasci non vale , semmy l’hashish non valeeeeeee…".

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