Non è un paese per LHP


(Terzo appuntamento con i diari di Fumo, questa volta sui locali per concerti dove son passati gli LHP nei primi anni 90.
Che bello quando mi manda foto e testo già pronto, così non devo scrivere il post io che naqui fanullone.)


Dunque, dove eravamo rimasti? Ah sì, ecco: "col Bergoglio ferito di chi poi si ribella / e allora
Papapolacco te la rappo accappella" nel senso che a quei tempi bisognava arrangiarsi, struttura e
sovrastruttura, come dice Marx, erano impreparate all’impeto rivoluzionario e infatti osservate
bene la foto postata e no, non fatevi distrarre dall’armonia dei miei lineamenti che sembrano
cesellati dal Brunelleschi in stato di grazia. Guardate più in basso. Ancora più in basso. Sì, ecco,
proprio lì, oh-uhmmm! siiìh! cosiiìh!… ehm, no, cioè volevo dire: i piatti, o meglio i grammofoni.
Insomma succedeva che arrivavi al club / centro sociale / sagra del folklore ciociaro e alla consolle
ci trovavi il DolceForno©. E infatti io sono lì a scaldare le pizzette per la festicciuola. E questo
spiega anche perchè molti dj della old school sanno scratchare col linguaggio dei segni.
Perchè in questo cazzo di paese a forma di stivale da moschettiere anche nella provincia più
sperduta ci sono eccellenti teatri lirici, dotati di acustica perfetta, backstage faraonici, logge
confortevoli, ma per la musica contemporanea - r'n'r, punk, rap o altro - le soluzioni bisognava
inventarsele, come se il d.i.y. fosse una condanna più che una scelta di vita.
E infatti come si vede nella foto Corrado sta collegando l'impianto ai citofoni del quartiere per
ottenere più amplificazione mentre Inox, fuori inquadratura, prova il microfono della Barbie-
Karaoke©: "senti come suona, come suona / suona come una scoreggia in Arizona".
E quindi giocoforza un grande classico era il "Centro Anziani", in tutti i paesotti d'itaglia esistono
circoli dove rinchiudono i vecchi perchè facciano cose da vecchi: giocare a briscola, bere il
maraschino, dedicarsi all'incontinenza urinaria. Io questa cosa non l'ho mai capita, ma perchè i
vecchi non li lasciano circolare liberamente? Assaltano i bancomat? Spacciano il Cardiostenol?
Sgasano a tutto volume sull'Apecar? Comunque.
Le amministrazioni di questi Centri Anziani erano sempre molto disponibili nei confronti dei giovani
- che sono i vecchi del futuro - e volentieri affittavano i locali per iniziative teen-oriented, quindi
spesso ci capitava di suonare in questi lager della terza età e il momento peggiore era il
pomeriggio quando facevamo il soundcheck circondati da vecchietti.
A me i vecchi piacciono perchè non avendo più nulla da perdere sono completamente disinibiti, ho
imparato più zozzerie nei centri anziani che all'oratorio. E le vecchiette ti palpavano il culo, ma con
maestria. Purtroppo c'era sempre il rimbambitissimo che cominciava a dire: - "E la fisarmonica?
Perchè non ci avete la fisarmonica? Ai miei tempi le orchestrine ce l'avevano tutte la fisarmonica!"
.
E io non riuscivo a non pensare, proiettando nel futuro, a me, Inox, Corrado e Leleprox, coi
capelli bianchi e imprigionati in un centro anziani a cantilenare ai giovani: - "E il delay? E non ce lo
metti il delay sulle voci? Ma a scuola non ve lo insegnano Lee Scratch Perry? E Doctor Drè?"
.
No future better than dis future.

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