Dado SPA in Lunetta, Bologna 1992


Di Dado siamo abituati tutti a vedere le sue murate con lettere tridimensionali, prive di contorni, dove il suo stile si evolve dagli assi cartesiani bidimensionali, al sistema euclideo tridimensionale verso le n-dimensioni che l'evoluzione del suo stile potrà raggiungere.
Però, se l'evoluzione dello stile è un viaggio, avrà un'origine, un percorso e un arrivo.
Il percorso lo vediamo, l'arrivo lo vedremo, l'origine è da dove tutto è partito.
Se dei suoi inizi nei tardi anni 80 non ho (per ora!) materiale da postare, butto qui questa cosa del 1992.
"Millenovecentonovantadue" e "Lunetta Gamberini" sono gli unici dati che ho a disposizione.
Il parco è abbastanza grosso per non avere idea di dove fosse esattamente questo muro (anziani bolognesi, aiutatemi!), ma di anni è abbastanza vecchio per vedere una cosa che gli estimatori del writing di Dado vedono raramente: LETTERE BIDIMENSIONALI!!!
Letteroni ultrasoft, effetti early 90's (cerchietti, lampetti, stelline e pallini), onda a metà pezzo. Vabbé, il pezzo si chiama "Le onde". Quindi.
Mi spingo a dire che sia fatto a bonze DupliColor, visto che quel violetto erica e verde menta sono abbastanza riconoscibili.
Ma la cosa che preferisco è l'outline nero spesso come una carogna, che ti ritaglia fuori dal muro le lettere con l'arroganza dovuta.
In questi anni penso sia uno dei colori che meno utilizza vista l'assenza di outlines attuale, e suppongo che le bonze di nero stiano arrugginendo nel suo magazzino, ma mi rincuora sapere che ci sono stati anni in cui.
Meno di 5 dita non è un vero outline. Questa roba si deve vedere da lontano!

(foto: Texas)

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