How to make enemies and irritate people

Il "vomitevole" post di qualche giorno fa ha registrato un discreto successo: un'80ina di visitatori giornalieri per tre giorni di seguito.
Oltre agli usuali frequentatori di Fastidis e MIHC msgboard, una discreta affluenza proveniva dal blog di Giulia "Sonic", questo perchè ella m'ha citato sul suo frequentatissimo blog. E quando dico frequentatissimo intendo che nel suo giorno di maggior affluenza ha superato il totale degli accessi mensili del mio blog (per i fanatici della statistica, tra 1300 e 1500).
Certo, il top l'ha raggiunto quando è stata linkata dal blog di Selvaggia Lucarelli (attrice e opinionista dell'Isola dei Famosi, nonchè blogger), il cui blog sarà sui 500.000 accessi mensili.
Numeri che fanno impallidire, come direbbe l'Ingegner Cane.
I link sono una cosa strana. Alla fine, i link di un blog non sono pubblicità. Sono dei consigli, non per gli acquisti.
E' come se l'autore del blog ti dicesse: "guarda, io sono stato qui e mi è piaciuto. Se ti piacciono le mie cose magari ti piacciono anche queste".
Questo in linea generale, chiaro. A volte capita che si linki un blog o un sito perché si conosce l'autore e spiace non linkarlo, anche se quello che scrive non è un gran che. A volte si aggiunge un link senza essere troppo convinti.
Viceversa, capita che si linki qualcuno solo per il fatto che quello che scrive si pensa meriti di essere letto. Anche se non centra un cazzo con quello che c'è sul proprio blog.
Chi fa blogsurfing scivolando tra le onde di link, di blog in blog, sa che la presenza di un link è una questione di opinioni personali del blogger che si sta leggendo e, citando il famoso detto: "le opinioni sono come il buco del culo, ogniuno ha il suo", può rischiare di arrivare dove non si aspetta.
Quindi passo a immaginare il seguente scenario:
Uomo sulla quarantina, lavora al confine tra "terziario avanzato" e new economy, abbastanza ben pagato, auto sportiva, lettore di Max.
Essendo lettore di Max è abbastanza ben pagato. Se fosse pagato poco non sprecherebbe soldi con una rivista... beh, inutile. Se fosse molto ben pagato leggerebbe il Sole 24 Ore o riviste di settore.
Il lettore di Max è il tipo "vorrei ma non posso".
Vorrei la Ferrari, ma non posso. Allora prendo il BMW Z3 o l'Alfa GTV cabrio.
Vorrei essere Briatore ma non posso. Allora mi vesto come lui.
Vorrei essere ammesso nel privè dell'Hollywood o dell'Atlantique ma non posso. Allora ci vado tutte le sere e mi fermo li davanti a guardare quelli che fanno entrare.
Vorrei una fidanzata figa ma non posso. Allora mi accontento di una velina di seconda mano.
Vorrei fare una vacanza esclusiva ma non posso. Allora vado in Costa Smeralda a guardare il vippame sugli yacht. E nemmeno so che cazzo c'è nel resto della Sardegna, e che Torre Argentina vicino a Bosa oppure Sant'Antioco sono 1000 volte meglio di Porto Cervo.
Vorrei che la gente mi riconoscesse per strada ma non posso. Allora mi leggo le interviste a quelli che vengono riconosciuti.
Vorrei un calendario con tette e fighe al vento senza sembrare un camionista arrapato. Posso. Mi compro Max di dicembre.
Poi mi pugnalo in bagno come il camionista di cui sopra, ma non mi vede nessuno.
Ma forse questo è il profilo del lettore tipo del 99% delle riviste per uomini, quelle con pubblicità di vestiti, alcolici e automobili "di classe".
Il lettore di Max ha una caratteristica che lo differenzia.
Se la tira.
Pensa, non dico di essere un intellettuale, ma di essere a conoscenza di quello che succede nel mondo della cultura, dello spettacolo, degli "eventi".
Ti parla dei contenuti politico/sociologici di Matrix per giustificare l'acquisto degli occhiali alla Keanu Reeves.
Apprezza la satira di Striscia la Notizia.
Forse ha un posto in prima fila a Zelig, ma solo quando registrano le puntate.
A Milano lo trovi all'ora dell'aperitivo nei locali trendy come all'inaugurazione di una mostra di cui parlano i giornali.
Considera se stesso una persona aggiornata, intelligente, dotata di un discreto fascino, di classe, di sinistra al cinema e ai concerti, di destra nella compilazione della dichiarazione dei redditi.
Meno burino di un lettore di For Man, più passeé di uno di Salon.com
E che centra col tuo blog? direte voi.
Ora ci arrivo! dico io.
Su Max ci scrive Selvaggia Lucarelli e, poverina, non è colpa sua se il giornale è quello che è. Lei è divertente quando scrive, ha il suo blog e un pubblico (vasto) formato da bloggers, gente varia, lettori di Max.
Torniamo al lettore di Max descritto prima: accende il suo pc inutilmente potente (che usa per chat, pornazzi e poco altro, dato che per i giochi ha la PS2).
Sulla sua rivista preferita scopre che la Lucarelli ha un sito. Ci va, tanto per vedere se mostra un pò di topa.
No. Niente topa. Qualche foto ammiccante, ma niente de che.
Curiosa un pò in giro e comincia a leggere il blog.
Ecco, so che questo punto del racconto è un pò debole. Un personaggio del genere non leggerebbe qualcosa di più lungo di tre righe senza immagini e con i caratteri piccoli. Già fa fatica a concentrarsi sugli articoli di Max. Non importa, facciamo finta che si.
Facciamo finta che gli hanno detto che pure Briatore, Vieri e Roberto Cavalli hanno letto qualche libro.
Facciamo finta che non ha voglia di uscire a prendere il nuovo numero di For Men.
Si legge il blog, scorre qualche post. Poi vede il link al blog di Giulia.
"con un nome come Sai tenere un segreto? un pò di topa ci sarà di sicuro!" pensa il tipo.
Niente di tutto ciò. Nemmeno il diario di un'adolescente timida.
Legge un pò. Spesso non capisce.
Un pò stufo, sta pensando di digitare "fighe umide" o "tette" su qualche motore di ricerca, così per collezionare una sarabanda di dialer che si danno battaglia per la sua connessione telefonica.
Prima di andare su Google o Yahoo (o quello che è), quasi senza accorgersi, clicca distrattamente sul link che Giulia ha messo al mio blog. E si legge il post sul vomito da strudel.
"Ma che schifo! che è 'stammerda?" dice, parlando da solo a un monitor che gli rimanda un testo bianco su fondo nero con colonna rossa a fianco.
Ecco. Uno che non si leggerà mai più un blog.
Ne ho fatto scappare un altro.
E chissenefrega.
Se il blog si chiama I don't care! un motivo ci sarà.
Ma prima che se ne vada voglio dirgli una cosa:
Il BMW Z3 che hai lasciato in doppia fila sabato sera... bloccandomi l'auto fino alle 5 del mattino... te l'ho rigato io.

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