Milano Poster Explosion 2005
Correva l'anno 2005, da qualche anno io e Teatro avevamo chiuso con l'HIU e le mostre di comix underground, ma a me era rimasta la voglia di organizzare mostre di cose da attaccare sul muro.
Siccome da un tot di anni ero dentro a queste cose dei poster di concerti, e visto che il Leoncavallo mi chiedeva di mettere in piedi qualcosa, decisi di osare l'inosabile.
Milano Poster Explosion era il titolo di questa mostra con diversi poster artists americani (Chuck Sperry, Ron Donovan, Chris Shaw, Lindsey Kuhn), Italiani (Matteo Guarnaccia, Giampo Coppa, Malleus) e croati (Mochvara Design Team), oltre a una collettiva di poster pacifisti che girava il mondo "Yo! What's happened to peace?" (tra i 120 artisti c'erano anche: Ames Bros., Jesus Barraza, Chaz Bojorquez, Robbie Conal, 3D, Eric Drooker, Emek, Shepard Fairey/OBEY, Karen Fiorito, Firehouse, Brandy Flower, Forkscrew Graphics, Futura, Gustavo Alberto Garcia Vaca, JK5, Kayrock & Wolfy, Josh MacPhee, Mear One, Favianna Rodriguez, Seripop, Yuri Shimojo, Winston Smith, Seth Tobocman, Mark Vallen, Voodoo Catbox e moltissimi altri).
Per non farmi mancare niente all'allucinante sbattimento (eravamo praticamente in 4 a fare tutto) ci aggiungemmo la mostra di poster e foto "MIlano HardCore" che avevo messo in piedi io e Bicio e una mostra-performance-quellacosalì di street art che, per fortuna, si smazzò Pao da solo, invitando un po' di gente che partecipava agli Illegal Art Shows dei primi 2000's.
E' anche una delle pochissime volte che vedete il mio nome in una cosa con scritto "street art", con molti dei giovini (e meno giovani) che stavano facendo cose sui muri in strada in quegli anni.
Qualche anno prima c'era stata la cosa in Dauntaun, che raccoglie tutti gli street artists milanesi degli inizi ed è tutt'ora la "collezione" street ancora esistente più vecchia a Milano.
Poi alcuni diventeranno famosi in seguito, con la mostra al PAC di un paio di anni dopo e tutto il resto.
Fu in questa occasione che Blu fece la sua prima (e unica) murata al Leoncavallo, e in cui tutti gli altri dipinsero l'area dell'Hemp Bar. Tra l'altro, di tutto quello che si fece dovrebbe essere sopravvissuta la colonna che dipinsi io, con il Tiki polinesiano che vedete sotto) e quella di Pao, se non sbaglio, ma è tanto che non passo dal Leo!
I partecipanti li vedete sul poster.
Sono anche buona parte dei muri poi pubblicati sul libro (peraltro orrendo) "I Graffiti del Leoncavallo" uscito per Skira.
E' stata l'ultima mostra che ho organizzato. Lo facessi ora mi verrebbe un infarto. Avrò dormito 10 ore totali nella settimana della mostra.
Tant'è che alcune delle strutture che usa il Leoncavallo tutt'ora per le mostre le avevamo costruite all'epoca.
Un'altra epoca.
Una in cui non trovavo gente che voleva spiegarmi la storia di cose che ho visto nascere.
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