Writing a New York nel 1980: Beppe Grillo
Era il 1980, suppongo d'estate visto l'abbigliamento, e Beppe Grillo si trovava a New York City per registrare il suo programma "Te la do Io l'America", che andò in onda qualche mese dopo, nel 1981.
Vabbé non sto a raccontarvi tutto il programma, che tanto sotto vi metto il video dal tubo, ma annoto che il noto genovese trovò il tempo, su un muro di quello che mi sempra Central Park, per scrivere su uno spazio vuoto (o imbiancato per l'occasione) in mezzo a svariate scritte e tags.
E lo so che nel titolo ho scritto writing e quello non è writing. I titoli mentono sempre!
Il programma era quello che era, ironie verso chiunque tranne che se stesso as a way of life, nonostante gli orrendi maglioncini che sfoggiava in studio.
E tutto questo prima di diventare capopopolo, insieme a un mediocre software developer.
Ma vabbé, mi fermo qui, non voglio prendermi del PDiota da qualcuno che ancora andava in passeggino quando qualcun altro si faceva gli scontri contro il PCI.
Però, dai, noi che si fa i pitturelli sui muri si avrebbe dato un rene per essere a NYC nell'80 a lasciare una firmetta.
E Grillo l'ha fatto.
Lascia perdere se non era prorio legale, stai a guardare il capello.
Erano gli anni in cui il sindaco era Ed Koch, si quello che fece la campagna "antigraffiti" e che fu ritratto da Spin TFS su un treno della 5 line della subway che attraversava Bronx, Manhattan e Brooklyn: "Dump Koch", nell'82. Il capostipite dei sindaci per il decoro.
Ora fa cose e dice cose prendendosi sempre molto sul serio, ma a noi piace ricordarlo così: inginocchiato con un pennello in mano, dopo aver scritto su un muro la frase che ripeteva sempre negli spettacoli, sotto a un "1980" supersoftie.
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